Studio Naturopatia e Ipnoterapia
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Con delle radici profondamente sepolte e lunghe anche fino a 2 metri, ci si mostra l’Equiseto (Coda cavallina) con la sua altezza massima di soli 30 cm. Questa pianta, conosciuta comunemente con il nome di code di cavallo, appartiene alla famiglia Equisetaceae e la si può trovare nei campi, lungo i bordi delle strade e tra le erbacce.

Questa pianta si distingue soprattutto dall’alto contenuto di silice (un importante aiuto per il nostro tessuto connettivo) e dai flavonoidi, alcaloidi, dalle saponine, il potassio ed i sali d’alluminio, i glicosidi e dall’acido equisterolo contenuti nel suo organismo.

Grazie ad essi l’Equiseto ha un effetto:
– diuretico
– rigenerante per i tessuti connettivi
– stimolante per il metabolismo della pelle
– antiossidante
– protettivo per il fegato

L’Equiseto (latin.: Equisetum arvense) viene utilizzato in molti modi nella naturopatia, sopratutto contro i reumatismi, i problemi renali e delle vie urinarie ma anche per applicazioni esterne per il miglioramento della pelle.

 

Antiparassitario a base di Equiseto

Una Signora di Rasiga preparava questa soluzione biologica contro i parassiti primaverili dei fagiolini o di piante affini. In un secchio pieno d’acqua vi s’immergono 5 manciate di Equiseto, altrettante di foglie di sambuco e uguale dose d’ortica. Infine vi si sbriciola sopra toscanello (sigaro). Si copre il recipiente e si lascia macerare le erbe per 3 giorni, all’ombra. Poi si filtra il tutto e si bagnano (meglio a spruzzo con un vaporizzatore) le foglioline dei fagiolini a maggio e a giugno. Il trattamento deve essere fatto 2 volte, ogni 15 giorni, in una giornata non piovosa, di un mattino o alla sera dopo il tramonto.