Botanica:
La Borragine (lat. Borago officinalis) è una pianta erbacea che può crescere fino a 80 cm di altezza. Proviene dalla famiglia delle crassulas predatori (lat. Boraginaceae). Le spesse foglie pelose, dalla forma ovale appuntita e dall’intenso colore grigio verde sono la parte della pianta alla quale vengono attribuite le maggiori proprietà. I fiori, a forma di stella, appaiono a grappoli in cima ai gambi e fioriscono nel periodo tra maggio e settembre, solitamente hanno un bel colore azzurro intenso e lucente, ma possiamo vederli anche rosa o bianchi.
In Europa e nel Mediterraneo la possiamo trovare sulle discariche, nei campi, sui mucchi di composta e a volte anche come pianta ornamentale nelle siepi.
Principi attivi ed effetto:
L’erba borragine contiene, tra l’altro, Mucillagini, tannini, flavonoidi, olio essenziale e di silice, che favoriscono i seguenti effetti: diuretico, sudorifero, cura dei reumatismi, antidepressivo, cura di eczemi e foruncoli, decongestionante e anche stimolante. Nella medicina popolare viene utilizzato per la cura di malattie renali e della vescica, e le malattie respiratorie. I semi di borragine sono ricchi di acidi grassi polinsaturi come l’acido linolenico (simile al olio di enotera) che ha effetti anti-infiammatori, viene anche considerato utile per la prevenzione cardiovascolare e anche per la cura di problemi articolari come l’artrite.
Storia:
La borragine era già nota ai tempi del medioevo quando veniva utilizzato come lassativo, purificante del sangue, per le sue proprietà diuretiche, e per la sudorazione.
Plinio e Dioscoride, invece, erano d’accordo nell’affermare che era un ottimo rimedio contro la malinconia.
Il nome potrebbe derivare dall’arabo abu araq (= padre del sudore), attraverso il latino medievale borrago, forse per le proprietà sudorifere della pianta.
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