Botanica:
La conosciamo tutti la pianta rampicante sempreverde chiamata: edera (lat.:Hedera helix), può raggiungere i 20 metri di altezza, essa deriva dalla famiglia delle piante Araliaceae. L’edera è l’unica pianta originaria della Germania che utilizza l’albero solo come “base” per il nutrimento.
Le foglie hanno da 3 a 5 lobi di colore verde chiaro e scuro. I fiori sono verdi-gialli e fioriscono da settembre a novembre; da novembre si formano dei frutti di colore lilla che diventano neri in inverno. L’umidità è molto importante per questa pianta. È un compagno di fogliame classico nei boschi, che ama i terreni di calce e cresce piuttosto lentamente.
Principi attivi ed effetto:
Tra gli altri contenuti i principi attivi che determinano l’efficacia nell’edera sono i glicosidi terpenici, flavoni, acidi fenolcarbossilici e olio essenziale che hanno un effetto antimicotico, antibatterico e secretolitico, nonché effetto spasmolitico. Pertanto viene utilizzata per le malattie respiratorie di genere spastico-infiammatorio, bronchite, catarro respiratorio e molto altro ancora.
Storia:
L’edera è già stata usata come farmaco nel mondo antico.
Ippocrate ha descritto l’edera (radici, foglie e bacche) nei suoi scritti descrivendola come rimedio, per l’applicazione interna ed esterna.
Dioscuridi l’ha usata come rimedio per la dissenteria, dolori alla milza, contro il mal di testa e di orecchie. La resina della pianta veniva usata per trattare i nodi della gotta.
Il nome latino “Hedera” deriva dalla parola “stringere, rinchiudere”. Il nome germanico “Edera” significa invece “che cresce sui pilastri”.